L’Amministrazione Comunale di Polesella aveva da tempo annunciato che le cerimonie per il centenario del milite ignoto sarebbero state importanti e le attese non sono state tradite da manifestazioni che, sabato 6 novembre, hanno riempito piazza Matteotti di tanti cittadini, studenti, istituzioni e rappresentanti delle associazioni uniti nel desiderio di una degna celebrazione. La giornata è iniziata con la santa messa officiata dal parroco Don Umberto Rizzi e a cui hanno presenziato moltissimi rappresentanti delle associazioni combattentistiche con insegne e labari. I partecipanti si sono poi spostati presso il municipio da cui è partito il corteo che ha deposto una corona presso il monumento ai caduti in Piazza Matteotti, in cui si è tenuta la parte più istituzionale della cerimonia, avviata dall’inno nazionale e che ha visto da subito il saluto della viceprefetto vicario Rosa Correale, che ha ringraziato l’amministrazione comunale per l’invito e per la bella organizzazione della ricorrenza. L’orazione ufficiale è spettata al sindaco Leonardo Raito che nel suo intervento ha voluto ricordare il senso delle festività civili e il valore simbolico, a cent’anni di distanza, del ricordo del milite ignoto. Raito ha sottolineato come cento anni fa il treno del milite ignoto avesse sostato anche a Polesella, incontrando, stazione per stazione, la partecipazione commossa degli italiani che si stringevano alle spoglia consacrate a memoria imperitura. Il sindaco anche ringraziato coloro che hanno contribuito alla salvaguardia della memoria dei caduti, da Franco Gennari, che ha, con le sue ricerche, recuperato i nomi dei caduti polesellani di tutte le guerre, all’associazione Soffitte in Piazza per il fattivo contributo offerto per la realizzazione delle lastre commemorative applicate sul monumento e ha voluto condividere con i presenti tutti il pemio ritirato alcune settimane fa a Gorizia per l’impegno del Comune negli anni di centenario. Applauditissimi gli interventi dei ragazzi della locale scuola media seguiti dalla vicaria Laura Fasolin, che hanno proposto una riflessione sul senso delle guerre e del sacrificio e sulle sofferenze dei giovani soldati italiani nel corso del primo conflitto mondiale. Ferruccio Nibale ha invece recitato la preghiera del mutilato e dell’invalido di guerra, prima che si passasse alla scopertura delle lastre che vanno a impreziosire il monumento ai caduti e che sono state benedette da Don Umberto. I ragazzi delle scuole hanno poi omaggiato gli ospiti di alcuni libri e di una medaglia commemorativa coniata per l’occasione. Poi la cerimonia si è conclusa e le oltre 200 persone presenti hanno omaggiato il monumento, rafforzate nel senso di appartenenza alla comunità rivierasca. Tra le istituzioni presenti alla cerimonia il comandante della compagnia di Rovigo dei carabinieri, maggiore Giovanni Truglio, il comandante della stazione Pietro Giusto, il comandante della Polizia Locale Silvio Trevisan. Folta la rappresentanza delle associazioni d’arma, dai carabinieri ai bersaglieri, dalle truppe anfibie alla fanteria d’arresto, dalla marina ai carristi, dagli alpini agli avieri e molti altri. Lodevole la presenza dei rappresentanti e dei volontari dell’associazione nazionale carabinieri e della protezione civile, in prima linea nel supporto all’amministrazione nel difficile anno e mezzo di pandemia.