Caro Presidente Gravina,
Caro Mister Mancini,
Cari ragazzi,
Egregi Dirigenti,
la vittoria nell’Europeo di calcio che riporta il trofeo in Italia dopo mezzo secolo va considerata come una grandissima vittoria della Federazione, di una meravigliosa squadra di italiani, di un Commissario Tecnico straordinario. Dopo la tragedia mondiale della pandemia, un popolo intero aveva bisogno di un trionfo che fosse anche momento unificante per tutta Italia, per gli appassionati e i non appassionati, certi che le caratteristiche più forti evidenziate dalla squadra sono anche le caratteristiche migliori del popolo italiano: il lavoro, la forza, il coraggio, l’intelligenza, la capacità di buttare il cuore oltre l’ostacolo.
A monte di questa vittoria c’è anche una programmazione oculata e seria: l’investimento su nuovi calciatori, l’amalgama di un gruppo formato da esperti e meno esperti, il trionfo di una squadra che gioca e si diverte, che si batte su ogni pallone. Abbiamo dimostrato che per gli italiani tutto è possibile, se abbiamo fiducia in noi stessi nessuna meta ci è preclusa.
A Wembley, ieri sera, insieme ai 10.000 italiani c’erano i cuori di tutto un popolo fremente, rappresentato anche dalla composta e meritoria figura del Presidente Mattarella. Ogni tricolore sventolato, ogni colpo di clacson, ogni urlo di gioia è stato con voi e per voi, per l’impresa che avete compiuto. Siete stati più forti di tutto. Più forti di uno stadio al 90% inglese. Più forti dei fischi all’inno nazionale. Più forti di tutti i denigratori che vi davano per morti ancora prima di cominciare.
A nome di tutta la comunità di Polesella, che vi ha seguito e vi seguirà con passione e amore in ogni sfida, un grazie sincero per averci fatti sentire ancora più orgogliosi di essere italiani.
Grazie, grazie, grazie