Villa Morosini riapre i battenti alle mostre d’arte e lo fa con l’inaugurazione, avvenuta venerdì 18 giugno alle ore 19.00, dell’esposizione “Paesaggi di canapa” del maestro ferrarese Gianfranco Goberti. La mostra, inizialmente programmata per la primavera del 2020, era stata rinviata per la pandemia, ma va finalmente a completare un percorso intitolato “arte in villa” che aveva avuto sei tappe nelle mostre di Turi Simeti, Giovanni Frangi, Jorrit Tornquist, Gianluca Gulli, Maurizio Paccagnella e Federico Romero Bayer. A tenere a battesimo l’inaugurazione della personale dell’artista estense, insieme a un ampio e partecipe pubblico, sono stati il sindaco di Polesella Leonardo Raito, il proprietario di Villa Morosini Luciano Zerbinati e il critico Lucio Scardina. Raito ha voluto lodare l’attivismo dell’ingegner Zerbinati, capace, come hanno dimostrato i risultati in termini di partecipazione degli ultimi eventi, di fare della villa uno dei più affascinanti e attrattivi punti culturali del Polesine. Il sindaco ha inoltre lodato l’idea di investire in esposizioni di arte contemporanea in grado di mettere insieme tecniche e messaggi innovativi sulla scia delle grandi avanguardie italiane del dopoguerra. Luciano Zerbinati ha invece raccontato il percorso che ha portato all’esposizione di Goberti, con le sette mostre sorte dal desiderio di valorizzare artisti contemporanei noti ed emergenti per aprire la villa al paesaggio fisico e culturale polesano, come contrassegnato dalla riflessione sulla canapa che è stata importante fonte economica del territorio. Lucio Scardina ha invece tracciato il percorso artistico di Goberti, un maestro che ha incentrato sul tema del nodo la sua esposizione polesellana, ricercando effetti illusionistici sapienti anche attraverso l’uso di tecniche e materiali innovativi in una sorta di metafisico viaggio sul Po, sulla sua storia e le sue immagini. L’artista, infine, visibilmente entusiasta della grande partecipazione all’inaugurazione, ha voluto spiegare il senso della sua riflessione aperta a paesaggi a cui si sente fortemente legato, rielaborando concetti che dall’espressionismo astratto hanno condotto a una nuova figurazione di impegno e valorizzazione sociale. Il bel catalogo realizzato con il sostegno di CoInd impreziosisce un’esposizione che farà a lungo parlare di sé per l’eleganza e la qualità delle opere. Un bel modo per rilanciare la cultura come elemento qualificante e di promozione del territorio.